3829 recensioni a vostra disposizione!
   

MULHOLLAND DRIVE
(MULHOLLAND DRIVE)
Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 24 aprile 2002
 
di David Lynch, con Naomi Watts, Laura Elena Harring, Justin Theroux (Stati Uniti, 2001)
 
È una delle occasioni più affascinanti. Per coloro che al cinema amano abbandonarsi: al fascino delle immagini, al mistero dei significati che nascono dai loro accostamenti, alla meraviglia dei rinvii infiniti e anche inesplicabili che questi intrecci inducono nell'immaginario dello spettatore. Per questi spettatori disposti di stare al gioco, l'ultimo film di David Lynch, divertito ed assurdo, lucido ed angoscioso, incredibilmente inventivo e sensuale diverrà un labirinto magico: nel quale abbandonarsi diverrà assolutamente voluttuoso.

Sarà anche vero che non tutto è cartesiano, tanto meno spiegabile in MULHOLLAND DRIVE. Forse semplicemente per la genesi dell'idea, nata come "pilota" di una serie televisiva (alla TWIN PEAKS, le cui atmosfere ritornano nel film), diventata in seguito un unico lungometraggio. Che, malgrado i suoi 146 minuti, non ha forse tutto il tempo sufficiente per sviluppare l'infinità delle situazioni poetiche e psicologiche inventate. Ma non è proprio questa sublime evanescenza, come in un dipinto di Bosch o di Pollock la ragione del suo potere straordinario di fascinazione? MULHOLLAND DRIVE è irraccontabile, se non nelle sue premesse, che vengono immediatamente contraddette. Ma è il miglior complimento da fare ad un'alchimia che trae la propria energia da un uso magistrale dei propri attributi visuali: primo fra tutti, l'ineluttabilità di una costruzione circolare, nella quale avvenimenti e psicologie si rimettono in dubbio rispecchiandosi all'infinito. Poi, l'arte di un montaggio sfrontatamente moderno, fatto di progressivi, improvvisi e sempre più violenti balzi in avanti e all'indietro nel tempo; i significati squisiti che riecheggiano dall'uso coinvolgente degli ambienti; l'universo sonoro teso a dilatare la dimensione straniante, cosi come quello musicale del solito Angelo Badalementi.

Commedia anche graffiante sui retroscena della Mecca del cinema, giallo fantastico vieppiù carico di tensione, conturbante thriller erotico, MULHOLLAND DRIVE è un viaggio allucinato e surrealista nel Sogno hollywoodiano: nel quale David Lynch ha saputo come mai significare i fantasmi che lo hanno reso celebre, la raffinatezza di uno stile, la voglia di ricerca espressiva che non ha confronti nel cinema americano contemporaneo.

La storia è di quelle che non bisogna voler inseguire ad ogni costo. Una bruna sontuosa, apparentemente navigata, amnesiaca in seguito ad un incidente di macchina, tenta di ricostruire la propria identità. E, nel contempo: una biondina delicata, apparentemente ingenua, sbarca alla conquista di Hollywood, e tenta di proteggerla da una serie di minacce. Prima di diventare sua amante, in una delle più belle scene del genere tradotte sullo schermo. Prima, soprattutto, che le identità si confondano; le realtà, le verità si rimettano in questione. Poiché MULHOLLAND DRIVE è un film sull'illusione. E, in quanto tale, aperto ad ogni interpretazione: la vera storia del film è allora quella, infinitamente più incerta ed esaltante, che si svolge sui confini che separano la realtà dal fantastico, l'oggettività dal sogno: l'esplorazione non di un mistero poliziesco, ma di uno spazio psichico. Proprio come la strada in collina alla quale s'intitola il film: che delimita Hollywood dalla campagna del retroterra, il territorio del sogno e dell'imponderabile da quello delle certezze presunte del nostro quotidiano.

Negli evidenti riferimenti al mito cinematografico dei quali si alimenta (da VIALE DEL TRAMONTO ai melodrammi di Cukor o Sirk), il film fruga dapprima nel mito hollywoodiano. Ma sono le Gene Tierney, le Lauren Bacall di tanti meandri tortuosi del noir alle quali è impossibile non accomunare l'apparizione di Laura Elena Harring; ed alla Rita Hayworth di GILDA, che difatti dona il nome al personaggio. Sull'incontro, e sullo scambio di personalità che segnerà le due straordinarie protagoniste grava però naturalmente tutto il peso della memoria cinematografica della Kim Novak di VERTIGO. Come dell'Isabella Rossellini di BLUE VELVET (il film di Lynch che, assieme a LOST HIGHWAY sembra confluire più naturalmente in questo): la duplicità delle apparenze, la mutazione del mistero femminile, la rimessa in questione delle nostre certezze spediscono il film nell'universo del fantastico. Ma di un fantastico che si alimenta concretamente delle nostre inquietudini.

Dalle prima immagini del bellissimo pre-generico, Lynch riesce una serie di miracoli per tradurre in immagini l'impossibile astrazione. Le coppie dei ballerini di rock non invitano soltanto al godimento coreografico di un procedimento digitale e musicale: ma l'idea di un'epoca d'innocenza e illusione ormai trascorsa. E il loro moltiplicarsi e sovrapporsi, quello della mutazione psichica che attende le due ragazze. Nella sequenza straordinaria del provino di Betty -la stellina determinata a sprofondare al fondo di un abisso nel quale metterà in scena il proprio desiderio ma pure la propria morte- Lynch e la sua attrice concretizzano poeticamente la linea invisibile che separa la recitazione dalla vita, la finzione e l'illusione alla quale ci conduce il nostro cervello dalla realtà che ci riserva l'esistenza. La veemenza sensuale, l'ambivalenza manipolatrice con la quale Naomi Watts si proietta nella scena di resistenza/seduzione anticipa l'allucinatorio rovesciamento che si sta preparando.

Feuilleton labirintico da recuperare nella memoria pezzetto dopo pezzetto, rotolo di immagini deliziosamente surreali nel quale riavvolgersi e sapersi perdere, MULHOLLAND DRIVE non è allora un incantesimo raffinato e vano. Nella sublime sofisticazione delle sue immagini ci insegna non soltanto come lasciarsi andare al sogno: ma come diffidare dall'illusione.


   Il film in Internet (Google)

Per informazioni o commenti: info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch

Elenco in ordine


Ricerca






capolavoro


da vedere assolutamente


da vedere


da vedere eventualmente


da evitare

© Copyright Fabio Fumagalli 2024 
P NON DEFINITO  Modifica la scheda